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Matmos
A chance to cut is a chance to cure
<cd> Matador/Wide
Rinvigoriti da una scena ormai conosciutissima come quella di San Francisco, i Matmos arrivano al primo album su commissione della Matador; punto di partenza è il suono concreto che, stravolto, approda a derivazioni pop-elettroniche. Artificiose sonorità passano dal downtempo ad accellerazioni del ritmo, elaborando il tutto in pseudo canzoni ('Lipostudio') ovvero attraversando intricate trame rumorose per dar vita a ricerche sperimentali da sala operatoria/d'incisione ('l.a.s.i.k.'). Proprio gli ambienti di una clinica privata e le registrazioni dell'adoperarsi di accessori chirurgici costituiscono lo strumento base del lavoro di Schmidt e Deniel, sul quale costruire complicati edifici sonori. Suoni prettamente onomatopeici che creano soluzioni house ('Spondee') strizzano l'occhio alla monumentale "California rhinoplasty", vero perno del disco grazie alla sua perfetta commistione fra suono concreto, musica di intrattenimento e sperimentazione. C'è spazio anche per il romantico lirismo di 'For Felix', brano realizzato con il (doloroso) suono delle gabbie di topini usati negli esperimenti, e per la tetra e sommessa gothic-composizione di 'Memento Mori'.
Michele Casella