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. leftfield Momo The Birth Of Dar <cd> Apartment 22 records/Audioglobe Band londinese di natali marocchini (il nome stesso non è che l'acronimo di Music Of Moroccan Origin), i Momo vantano l'ammirazione, tra gli altri, di Robert Plant, Bjork e Madonna. Fieri della loro provenienza e convinti assertori dell'elogio della modernità mischiata alla tradizione, i musicisti Magrebini raccolgono queste sei tracce a base di ritmi sostenuti e lingua (a me) incomprensibile. 'Visa' apre l'album e si presenta come il brano più riuscito del disco, accomunando basi d'n'b al tipico cantato marocchino dall'incedere cadenzato a tratti quasi svogliato. Più leftfield il resto dell'album che possiede una forte spinta al ballo ben rivelata in 'Ministry of Bullshit' (titolo certo provocatorio nei confronti dell'intera scena). Portabandiera, a loro parere, di un nuovo modo di fare house, il trio cominciò l'avventura dei Momo suonando esclusivamente musica tradizionale, oggi tramutatasi in 'Dourbiha' e 'Agee Jump' in cui le chitarre si ritagliano un posto importantissimo nell'economia delle composizioni. Un buon lavoro che premia lo sforzo attuato ma che non riesce a scavalcare i confini del genere e che non può essere consigliato a coloro che non coltivano la passione della musica etnica. Michele Casella |