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. elettronica, etno-dub
Muslimgauze
Return Of Black September
<CD> Staalplaat
Edizione limitata, dalla Staalplaat, per un'ennesima uscita postuma di Bryn Jones, aka Muslimgauze, sperimentatore mancuniano particolarmente attento alla storia, agli avvenimenti politico-sociali, alla cultura del mondo arabo, un precursore delle onde etno-dub, amante delle contaminazioni, non disgiunte tuttavia dall'aderenza ai temi della contemporaneità. Cinque le tracce, masterizzate di seguito, a formarne una unica, sessantotto minuti d'elettronica e percussioni, voci e rumori registrati, con un incedere ellittico, in spirali di suoni, essenziali ed oscuri. Altamente sensibile l'atmosfera complessiva, ad evocare i fantasmi del terrorismo che non esulano dalla realtà delle attuali cronache. E' un 'settembre nero' che ritorna, a rammentarci dell'insensatezza del potere, della guerra, delle risposte 'militanti', che aggiungono violenza alla violenza, ingiustizia e cieca propaganda invece d'azioni positive. Titoli come 'Vote Hezbollah', 'Return of the Black September', 'The Rape of Palestine', 'Hebron Massacre', 'Arab Quarter', non lasciano dubbi sul coinvolgimento accorato di questo artista nei confronti della causa palestinese, giocando però a mio parere su di una raffinata ed articolata ambiguità intellettuale (che bene simboleggia dello scontro fra le differenti culture). E' questa la cifra stilistica che differenzia Muslimgauze da altri esegeti di un multiculturalismo, spesso debole, che tramite il modello della world music, sempre più occidentalizzata e di maniera, trovano il pass-partout concettuale per operazioni neo-folk di facile impatto.
Aurelio Cianciotta