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Nathan Michel, The Beast, Sonig . acoustic-electronic, blip-pop
Nathan Michel
The Beast
<CD> Sonig
Oblique strategie pop quelle del 'laureato' (composizione musicale alla Princeton University) Nathan Michel, adesso alla Sonig, dopo gli esordi Tigerbeat. Scapigliato fascino retrò come nei sixty di Burt Bacharach o per l'appunto come Simon & Garfunkel nel film di Mike Nichols. Sonorità solo un poco straniate dal blip-pop contemporaneo. Elettronica acustica, densa di melodie con dissonanze appena percettibili. Compositore, multistrumentista e produttore, Michel questa volta lavora di fino, costruendo tappeti sonori molto variegati, armonici e sofisticati, carezzevoli nelle scansioni, vere e proprie ballad sbilenche, gentili rimandi alle atmosfere di solo qualche decade fa. La linea (si è capito) è quella tracciata da Jim O'Rourke, dagli Stereolab, e certo non mancano anche in questa prova episodi d'altrettanta qualità. Toni melanconici serpeggiano fra i solchi, vezzosi e suadenti, condensando accordi senza più un tempo, che quasi abbagliano nelle belle interpretazioni vocali di Amber Papini ('A To B' e 'Cricket').
Aurelio Cianciotta