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. house, trance, breaks
Pako & Frederik
Atlantic Breakers
<CD> Global Underground/White and Black
Benvenuti alla nuova Global Underground Music annuncia soddisfatto Andy Horsfield, presentando il primo artist album della sua etichetta (in passato sotto i riflettori soprattutto per le interessanti raccolte dedicate al djing). Una svolta che forse risente del generale calo d'attenzione per grandi club e cultura house e che deve aver fatto pensare alla necessità di un esordio volutamente ibrido, una sorta di breakbeat dai toni più 'progressive', influenzato in alcuni momenti dall'hip hop, ma anche da sonorità 'trance' con trattamenti dilatati e sospirosi. Sono molti i momenti downtempo imbastiti con innesti melodici campionati in loop (strumenti a corda soprattutto) e le derivazioni profonde, astratte, a partire dall' intro e dal successivo '0-Group', secondo brano, con simil-scratch stilosi e ordinatissimi. Anche il resto non suona male, 'Nasty Youth' ad esempio che inizia con ritmiche ondeggianti, ma diventa filante, suggestiva, '45 Minutes' sfoggia invece blande derivazioni dub e una batteria non sintetica, mentre 'Pinton Alley', più techy e circolare diventa efficace grazie all'andamento costante ma ben sostenuto. Atmosfere nel complesso abbastanza ispirate e ricche di fascino anche se proprio non nuovissime, soprattutto nella parte finale, 'piena' di battute e maggiormente apparentata con l'house ('Systematic', 'Lastuan' e 'Western Approaches'). Pako & Frederik infine elaborano con cognizione un lungo sample di piano elettrico inframmezzandolo con ritmiche contenute e dando vita con 'Make Me' ad un'interpretazione elettronica di garbata eleganza a chiusura nel complesso di un debutto che possiamo dire ampiamente soddisfacente.
Aurelio Cianciotta