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. techno
Paul Kalkbrenner
Self
<CD> BPitch Control
Incessanti scansioni, astrazioni geometriche dal respiro elegiaco, quasi classico, per Paul Kalkbrenner, dalla BPitch Control, etichetta di Ellen Allien, ottantatreesima uscita, confermando, se ancora ce ne fosse bisogno, quanta buona qualità viene espressa dalla scena tedesca nella techno. Un album ispirato, mai sopra le righe, con undici tracce a modellare battute diritte fra liquide atmosfere e innesti di pattern melodici, mai scontati, operazione non facile per un genere che poco si presta a delicatezze e a trattamenti finemente elaborati. L'andamento è fluido ma ipnotico, forti le suggestioni visive, immagini a scorrere, come in un sogno circolare, ad occhi socchiusi, immaginando di viaggi notturni e autostrade. 'Page On' è la traccia iniziale, poche note di fisarmonica, solo venticinque secondi, prima di 'Press On', dalle trame ambientali, lungamente insistite e di 'Castanets', nella quale l'aggiungersi di suoni in successione determina un senso di rarefatta sospensione irrisolta. Innocente e dolcissima 'Since 1977' (anno di nascita di Kalkbrenner), recuperando forse un'idilliaca (perduta) dimensione infantile (quando la musica ancora non era prodotta con macchine e computers). E ancora, notevole l'incisione numero nove, 'The Grouch', profonda e oscura prima che l'energia inizi a scorrere in sublimata tensione. Produzione di gran classe, anche se in Italia, purtroppo, non è questa la techno che si sente.
Aurelio Cianciotta