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. tech-house
mixed by Martin Landsky
Poker Flat vol.2
<cd> Poker Flat Recordings
Minimalismo tech-house, secco come un pugno nello stomaco, senza concessioni alcune, ma a suo modo fortemente poetico, radicale nella sostanza eppur gentile. Martin Landsky esalta nella successione sempre precisa i suoni già articolatissimi e fascinosi della PokerFlat. Battute diritte fra remix di Ritchie Hawtin per Steve Bug e incisioni di Swayzack, Martini Bros, Hakan Libdo. Si inizia con una deliziosa traccia di Jackmate, calibrando melodia e propensioni tecnologiche, percussivo e rarefatto JeffBennet, dalla Svezia, con 'Last Breath'. A sua volta SteveBug ricostruisce un ipnotico pezzo di Robotman ovvero sempre Ritchie Hawtin. Sono suoni che entrano lentamente,ma nonc'è scampo: l'evoluzione è già in corso. Sembra paradossale, Martin, da piccolo, è stato un accanito breakdancer, quale passaggio in una realtà parallela ma differente l'avrà illuminato su nuove forme di vita? Molte le tracce esclusive, cinque su un totale di sedici incisioni, fra le quali sono comprese anche quelle di Benjamin Wild, molto attivo ultimamente, e di Alexi Delano (ossia A.D.N.Y.), vibrato e tagliente nelle sue costruzioni sapienti. Indispensabile per cogliere appieno quanto la scena nord europea sia articolata ed innovativa in quest'ambito.
Aurelio Cianciotta