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. techno, industrial, hardcore
Pure
Bodyhammer
<2CD> Praxis
Produttore dalle molte sfaccettature, Pure, da Vienna, per anni ad operare elettronica minimale ed astratta, agitando frequenze estreme, miste a drum and bass e speedcore, in varie forme e sotto differenti identità (Current 909, Slab, Violent Shit, Ilsa Gold), qui in una doppia raccolta retrospettiva che bene illustra la sua produzione fra il 1994 ed il 1999. Ambientazioni insistenti, cupe e industriali, nel primo dei due cd, con titoli come 'Anoint Me With The Black Sperm Of Beleth", 'Analogue Terror', 'Killer Bees On Acid'. Facilmente si può immaginare, con così 'ispirati' riferimenti testuali, della materia trattata, hardcore puro, energia a fiumi, ritmiche martellanti, insomma materiale da rave, da capannoni oscuri di periferie metropolitane (almeno per l'Italia). Né di molto cambia la natura del CD2, ritmi un po' più spezzati, nel primo brano 'Speed' (traccia originariamente uscita su un 12' della Loop) ma sempre a bpm così sostenuti che l'impatto è pressoché simile, con assalti sonori, dopo, sventagliate di cassa piena (e un poco di fastidio, o d'invidia, al pensiero dei giovani ormoni 'poganti', mi assale, scrivendo questa recensione con ai piedi un paio di pantofole). Con 'Dissonances Of Exquisite Morbity' le asprezze si fanno corpose e forse fin troppo noise e celebrali anche per le nostrane 'techoheadz'. 'Speed is my dope' è l'ultima incisione di questa devastante raccolta, il cerchio è chiuso, Peter Votava può dirsi soddisfatto, ci ha pestato per bene (e se bussa con la scopa al soffitto l'abituata signora del piano di sotto allora vuol dire che la sostanza è davvero acida e potente).
Aurelio Cianciotta