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. ambient, soundscapes Robert Curgenven Cichaczem <CD> Privatelektro Droni ambientali, soffuse elaborazioni d'uno spurio sentimento elettronico, strutture sonore eteree, assai minimali nelle sequenze dilatate ad arte, dove solo prestando attenzione è possibile riconoscere l'utilizzo d'un pianoforte, strumento alla quale Robert Curgenven è ritornato dopo le ultime sperimentazioni fatte soprattutto di field recording. L'approccio allo strumento citato è davvero unico, depurato d'ogni gestualità nella modulazione delle forme che si fanno astratte, iterate nei moduli armonici suggestivi e densi d'umori. Suoni processati senza alcuna sovrapposizione di tipo digitale, con caleidoscopiche risonanze, ora quieti, a nascondere la tensione trattenuta, diluita nelle emozioni dalle lievi emergenze che si riversano in mille rivoli costituiti dalle registrazioni di natura prevalentemente organica poi docilmente arricchite con un millimetrico lavoro di mixaggio. Solo tre le tracce, poco più di sei, cinque e diciannove minuti, ma quello che qui conta non è certo la quantità. Aurelio Cianciotta |