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Slow Motion, Summer Of My Youth, Disaster By Choice, Wide . elettronica, pop
Slow Motion
Summer Of My Youth
<CD> Disaster By Choice/Wide
Suoni elettronici, melodie, distorsioni ed enfasi liriche, digitale ed analogico, fra citazioni nostalgiche di un recente passato immaginato in dissolvenza, intrecciati dal collettivo romano degli Slow Motion. Rispetto ai precedenti lavori con maggior leggerezza, a rivestire d'attitudine pop, misurando i toni, sperimentazioni certo ancora all'avanguardia per le mai troppo contemporanee scene nazionali. Ispirazione post-wave, melodia a far da elemento portante pur se fra riferimenti a volte molto caratterizzati dall'artefatta levità di derivazioni lounge, immaginari che proprio prima della loro definitiva scomparsa riescono (in maniera virale) a contagiare anche gli ambiti più elettronici. Sfasamenti generazionali del gusto, pedaggio che pare inevitabile cercando di polarizzare nuovi modi e idee che sono alla base delle produzioni musicali elaborate al computer. Equilibri delicati, soprattutto nei brani cantati, maggiormente inclini al citazionismo synthpop, a cui preferiamo i momenti più rarefatti e minimali (la traccia d'apertura 'Mo_Le_Lo_Ba', quella di chiusura, 'R_drum'). Insieme contrabbasso e laptop, sintetizzatori e marimba, calzoncini corti e visioni adolescenziali (nell'artwork): un'estate della propria gioventù al ritmo di Talk Talk e Visage (nel juke-box al bar del paese), modulati dopo venticinque anni con Royksöpp e Plaid.
Aurelio Cianciotta