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. electronica
Sogar
Apikal.Blend
<CD> 12k/Microsuoni
A pochi mesi dall'uscita di 'Stengel' sulla label francese List, Sogar torna alla carica con il nuovo 'Apikal.Blend'. Stampato in 1000 copie per la 12k di Deupree, il nuovo lavoro muove dalle esasperazioni dei precedenti dischi per creare delle soluzioni più vicine ad una parvenza di musicalità. Si tratta ovviamente di piccoli accenni, ma è proprio questo cambio di rotta a mettere in luce le differenze - ed i progressi - rispetto a 'Stengel'. Originario di Nurenberg in Germania, ora Sogar risiede a Parigi da quasi dieci anni e combina staticità e frammenti uditivi con lĠelaborazione del suono chitarristico e le mutazioni apportate grazie ad una molteplicità di software. Un buon esempio lo troviamo nell'apertura di 'Isolohr', mentre 'Ui Spalt' ci fa precipitare in un baratro sonoro dentro il quale si formano libere associazioni digitali che mutano nervosamente. 'Selkind' getta un raggio di luce sull'album, creando un'aria di immanente serenità sospinta da una fresca brezza musicale che si raggomitola in una serie di click; questi ultimi organizzano lo spazio ritmico di 'Solang', distribuendo beat minimali ed inframmezzandoli a luccicori cristallini che si alternano delicatamente. Seguendo il flusso musicale si arriva ai ticchettii che scandiscono le complesse intermittenze di 'Harm_Red', seguite dalle immagini in penombra che vengono d'improvviso sommerse da spigolature di luce e da abrasioni metalliche in 'Monhor'. Quest'ultimo è un pezzo che sembra perennemente sul punto di esplodere in una melodia pop, spalancando decine di ipotesi sonore nell'immaginario dell'ascoltatore prima dei fremiti conclusivi di 'Melogen.Desk'. Con 'Apikal.Blend' sembra di poter spiare il mondo interiore di Sogar, certi di poter trovare ancora molte meraviglie nascoste.
Michele Casella