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Sonar 2000
<4cd> So Dens/Audioglobe
Stabilizzatasi sui quattro compact, la rassegna sonora del festival elettronico più frequentato d'Europa cerca di suddividere sui rispettivi dischi le sue anime più popolari. Così il cd numero 1 tratta di disco, house, e territori da ballo, sia pop che underground. Fra i primi brilla di luce ormai opaca la voce di Marc Almond e i chitarristici Death in Vegas, mentre fra i secondi ci sono Turner, Dakar & Grinser, e i postcontemporanei Pan American. Il disco numero due ha scansioni da 4/4 e odore di vinile, muovendosi sempre sulla linea di confine fra le realizzazioni di approccio più semplice e quelle composite e scarne, come, ciascuno a suo modo, i contributi di Carl Cox, Richie Hawtin, Angel Molina e Cristian Vogel. Nel terzo cd la selezione è di transizione, dai primi brani di darkwave, ambient e post rock alla seconda parte fatta di hip hop (anche in spagnolo) e ricami contigui, come il particolare 'Aereopuerto 99' dei The Nairobi Trio, una storia raccontata per classiche frasi da equipaggio in volo. Presenti anche Luke Slater e Super_Collider. Il quarto disco è dedicato alla sperimentazione in senso lato e risulta pure il più solido, musicalmente parlando. Sfilano in bell'ordine vecchie e nuove star dell'inusuale: Thee Majesty (Genesis P. Orridge), Burnt Friedmann, Mira Calix, SpeedyJ, Tone Rec, Francisco Lopez, Otomo Yoshide, Add n to (x), Etant Donnés con Alan Vega e Merzbow. La sensazione generale è più che altro quella di un annuario in musica dell'elettronica, parziale come ogni scelta, ma compilato attingendo a fonti disomogenee, il che ne accresce, ovviamente la qualità e stimola la curiosità all'ascolto.