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. ambient
Stars Of The Lid
The Tired Sounds of Stars Of The Lid
<cd> Kranky/Wide
La Kranky Recordings festeggia la sua 50a uscita con un mastodontico album di 120 minuti su doppio CD (o triplo LP) che vede il ritorno di Brian McBride e Adam Witzie. Sebbene ora vivano l'uno in America e l'altro in Europa e continuino le esperienze coi loro gruppi (in particolare Adam con gli Aix Em Klemm che risultano sonicamente affini al disco in questione), riescono a tirar fuori dal cilindro quest'opera al limite fra ambient e classica contemporanea. Il primo CD è diviso in 3 suite da 3 parti l'una ed infatti l'apertura di 'Requiem for dying mothers' ha un approccio molto classico oltre che sofferto e commovente (e come potrebbe essere altrimenti?). Di seguito 'Austin, TX mental hospital' dimostra un'eccessiva staticità sebbene sia ottimamente basato su field recordings, mentre 'Broken harbors' pare un quadro dipinto con piccole pennellate di volta in volta leggermente diverse fino al raggiungimento di un grandioso effetto impressionistico. Il secondo CD si apre quasi in prosecuzione del primo con la placida psichedelia di 'Mullholland', ma sembra poi virare, variare, quasi prendere velocità in 'Gasfarming' e soprattutto con la delicata lucentezza di 'Piano Aquieu'. Si viene quasi abbracciati dai violini di 'Fac 21' e dal piano di 'Ballad of distances' ed alla fine dei conti, dopo le elegiache partiture della conclusiva 'A love song (for cubs)', rimane l'immagine di una sontuosa struttura classicheggiante, elegio di chi sa osare.
Michele Casella