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. post rock
Tatsuhiko Asano
Genny Haniver
<cd> Geist
Addirittura capace di mobilitare l'attenzione di Alec Empire già dal 1996, anno in cui Asano venne contattato dal techno terrorista, il Nostro ha cominciato la sua esperienza musicale a quattordici anni con la chitarra del padre per poi passare ad interessarsi di innumerevoli generi musicali. E le attitudini giovanili echeggiano nel suo lavoro dall'iniziale 'Lemonade', dove si delinea un percorso del brano, per lo più lineare, carezzato da elementi elettronici che prendono poi piede in 'Oxl-Owl'. Si galleggia sott'acqua, nei pressi dei fondali dove arrivano suoni metallici filtrati da un'omogenea liquiditˆ d'insieme. La title track ha l'aspetto di un pezzo da mariachi arricchito con percussioni di fortuna e con una linea di basso molto oscura che viene a tratti interrotta da momenti jazz. Tastiere e carezze di synth si uniscono a momenti simil nipponici in 'Headlights' o vicini al carattere europeo di certo post rock d'annata. Quasi ad accostarlo ad un Jim O'Rourke lontano dalle sue radici, si rimane affascinati da '66' e da alcuni momenti che sembrano richiamare reminiscenze pop ridotte ai minimi termini o semplici ritmi latini efficaci nella loro subitanea riconoscibilità. Un album la cui gestazione è durata ben 5 anni, in cui la ricerca ha portato a risultati ineccepibili pur rimanendo godibile dalla prima all'ultima nota ed in cui Tokio e Chicago sembrano a poche miglia di distanza.
Michele Casella