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. electro, techno
Technova
Electrosexual
<CD> Hydrogen Dukebox
Nuova prova per David Harrow (aka Technova), alle spalle almeno venti anni di sperimentazioni elettroniche, di collaborazioni a largo raggio, accanto a personalità eterogenee come quelle di Genesis P. Orrige, Jah Wobble, Lee "Scratch" Perry, Atari Teenage Riot, senza contare le altre produzioni, quelle sotto il marchio dei Sabres of Paradise (con Andrew Weatherall), o quelle sotto il moniker di James Hardway, usato per le produzioni nu jazz/drum and bass. Molti gli ambiti, quindi - forse un po' troppi - attraversati da questo artista, che sul ritorno agli anni ottanta può tranquillamente affermare: io c'ero. Non stupiscono in questo caso le capacità, ancora abili alla confezione di hit da club, se 'I Could Have Sex' impazza al Nag Nag Nag di Londra, niente di strano allora, se l'amalgama di pop, electro e techno, riesce a connettere Human League e Miss Kittin, New Order, Erasure e Felix da Housecat. Finte delicatezze, miscugli arditi e piccoli saperi dei suoni contemporanei, che vengono agiti nel calderone glam-trash in maniera suadente e sexy, nonostante gli interventi di un tal Vaginal Davis, miss californiana e vocalist dalle poco dubbie ascendenze transessuali. Grande uso di synths, vocoder e bassi profondi, che risuonano fascinosi in 'Atmosphere', rifacimento di un brano della band di Ian Curtis, o più ondivaghi in "My Pussy Is a Cactus" sotto i beat di una 808, recuperando roboticamente anche le Go-Go's in "We Got the Beat".
Aurelio Cianciotta