> Archivio Recensioni  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  

. post-rock
Jazz Cannon
Amateur Soul Surgery/Self
<cd> Domino/Self
Un disco quasi elettrojazz quello dei Jazz Cannon, nuovo progetto di Billy Cote assieme a Don Greene; uso misurato di sferzate rock e di stridenti chitarre elettriche affiancate da voci maschili che portano alla memoria gli eighties. Sono proprio le voci a trasportarci fra le basi ritmiche ben congegnate da Cote (specie nell'ottima (Last Days) In Candy's Room) e, dove esse mancano, la differenza si avverte decisamente (Blackie's Echo Box (R.I.P.)). Maggior risalto si sperava potesse avere Mary Lorson che rende preziose delle riuscite melodie come Where You Are, Star e Killed At Party, il cui vero neo è quello di risultare fin troppo glam e per il grande pubblico. Accanto a queste annotazioni è facile ravvisare una capacità di congegnare suoni accattivanti, freschi e giocosi. Album scandito da un ritmo lento e spesso saturo di coolness e di atmosfere noir: alla fine rimane il bel ricordo di Daddy Ride (primo 12" pubblicato) ma con la convinzione di avere fra le mani un dischetto certo non memorabile.
Michele Casella