neural online


 
 
 > Archivio Recensioni  > Neural Magazine  > Neural Station  
 > emusic  > new media art  > hacktivism  

. electro
Tiga
Tiga DJ Kicks
<CD> Studio !K7/Audioglobe
Dopo una deflagrante uscita su International Dee Jay Gigolò, ritorna a bomba Tiga, trentenne canadese, uno dei principali interpreti del movimento synthcore nell'altro continente, fuori dall'orbita diretta del potente monarca teutonico Hell e della schiva reginetta Kittin. I riferimenti e le fluttuazioni del pop digitale si fanno qui leggermente più dark, depurati per gran parte dalle molte componenti, troppo leggere, smaccatamente anni ottanta, che andavano abbondando soprattutto nella primissima onda di diffusione del fenomeno (non si consideri l'episodio che vede protagonisti i Soft Cell). Ci si estende adesso sino ai confini del minimalismo techno con Antonelli, si annettono i vocalismi di Tutto Matto, gli accenni sperimentali di Charles Manier, le costruite consonanze dei Martini Bros in un mix vocale a cura dei Black Strobe (quelli di 'Me And Madonna') e tornano buone le cupe maniere degli Adult che strutturano in guisa astratta e scandita Jolly Music. Una maggior apertura che rende più avventurosi i passaggi da un'incisione all'altra, ma questa apparente, disinvolta, noncuranza tecnica, è da considerare come cifra stilistica, un nuovo corso ci aspetta, nel quale le sorprese e la qualità delle innovazioni (si spera) prevarranno sul flusso omogeneo e standardizzato del djing. Nel vortice dell'attuale infatuazione electro, fra questi 'kicks' si consuma pienamente l'incontro tra cultura techno e sensibilità pop.
Aurelio Cianciotta