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. pop-electronica
Tujiko Noriko
From Tokyo To Naiagara
<CD> Tomlab/Wide
Abbiamo scommesso su Tujiko Noriko già lo scorso anno, quando la Mego diede alle stampe l'eccellente "Make Me Hard", ed il passaggio alla Tomlab potrebbe essere un ulteriore passo verso il meritato clamore di cui l'artista originaria di Osaka ha giustamente diritto. La partenza minimal di "Narita Made" luccica della grazia vocale di Noriko per poi trasformarsi in un magnetico dubby, mentre le voci di "Zipper" si alternano e si intrecciano fino a trovare forma compiuta in un leggiadro trip-hop. Un'interpretazione candida ed intensa, che mantiene ancora forti legami con la tradizione giapponese pur rinnovandone i colori e gli elementi strutturali utilizzati; un album di estrazione fondamentalmente pop che non scade mai in ovvietà e che si fregia della levità dei suoni sintetici in "Rocket Hanabi" o delle percussioni disturbate in "Mugen Kyuukou". I momenti più introspettivi si alternano alla commovente gioia di "Kiminotamen", dove la meraviglia di un attimo viene cristallizzata nel miglior brano di "From Tokyo To Naiagara". La cura dei testi, per la prima volta tradotti ed inseriti nel booklet in inglese, dimostra una marcata sensibilità interiore ed una raffinata capacità nel descrivere umori e sensazioni per mezzo dell'ambiente che la circonda. L'indissolubile legame con la capitale è testimoniato in particolare in "Tokyo" e "Tokyo Tower": nella prima traccia l'aspetto elettronico prende sempre più piede ed è capace di mozzare il fiato fino all'arrivo delle percussioni. Nella seconda le sirene si stagliano sullo sfondo di una nottata passata in giro su un taxi, all'ombra della famosa torre rossa. Il finale dalle ritmiche lente, malinconicamente immerso nella leggerezza di singoli elementi strumentali e della fragile voce di Noriko, chiude un album di lucente bellezza.
Michele Casella