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. breakbeat
Uberzone
The Digital Mix
<CD> Moonshine
Uberzone assieme a Simply Jeff e a Baby Anne rappresenta egregiamente la scuola americana affiliata al movimento breakbeat, dove il termine, da non usare genericamente come in molte italiche accezioni, sta ad indicare sonorità ben precise, nu skool breaks per dirla diversamente ma esprimendo lo stesso concetto, con una componente in questo caso tutta yankee, che preme maggiormente su connotazioni electro e battute possenti, dovendo contare su una base di pubblico più 'rave', da grandi eventi piuttosto che da club. La diffusione di queste scene sta toccando paesi prima neanche immaginabili, l'Ungheria, la Svizzera, la Svezia, Hong Kong, il Sud Africa, il Canada e l'Australia, a dimostrazione di un linguaggio e di una energia che non risentono dei confini e delle angustie delle culture locali. L'approccio al djing, nel caso di Uberzone, appare abbastanza di comodo, ed è fenomeno che avviene in molti casi oggigiorno, una modalità come un'altra per diffondere la musica a cui si tiene, vista la specificità del nostro soprattutto in quanto produttore, ma non per questo tuttavia il risultato deve sembrarci superficiale, al contrario, sfatando uno dei principali luoghi comuni anche fra gli addetti ai lavori, e cioè un attaccamento stantio al vinile come forma privilegiata di comunicazione con il dancefloor, implementando una consolle mista, tra lettori cd, piatti tradizionali e computer comprensivo di svariati software, plug-in e simulatori di struttura, nonché aggiungendo macchine digitali ed effetti, si abbracciano pienamente le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, senza remore alcune: l'effetto è devastante. Sessantacinque minuti di adrenalinica contemporaneità, fra Koma & Bones e Si Begg, Tipper ed Elite Force, Pilgrem ed Ils, oltre naturalmente diverse esplosive tracce dello stesso Uberzone.
Aurelio Cianciotta