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. experimental
Venetian Snares
The Chocolate Wheelchair Album
<CD> Planet Mu/White And Black
Per ironia della sorte, una piccola dose di notorietà è arrivata anche per Venetian Snares con il suo precedente album "Winter In The Belly Of A Snake", probabilmente il meno riuscito della recente produzione ma anche il meglio pubblicizzato dalla sua etichetta d'adozione. Dopo pochi mesi rieccoci dunque a parlare del nuovo Aaron Funk e le novità indubbiamente ci sono: innanzi tutto i riferimenti artistici, dopo aver a lungo ricalcato con spericolata avventatezza le orme di Aphex Twin, si spostano sulle acrobazie di Kid 606 e sullo skipping più forsennato. Una scelta che non può non allietarci, dato che non vengono comunque persi gli accenni inquietanti da thriller psicologico ('Langside'), le divertenti sortite in territori (trash-)pop ('Einstein-Rosen Bridge') o le incursioni dei vocalismi dub piazzati su break-beat violentissimo ('Hand Throw'). Un tessuto musicale strappato e riannodato in maniera imprevedibile, assolutamente non ballabile ma terribilmente frenetico ed irresistibile; roba da epilessia uditiva che si rivolta su un drum'n'bass sberciato, smontato ma soprattutto sfigurato. Violento ma con momenti più contemplativi ('Marty's Tardis'), 'The Chocolate Wheelchair' è un disco in continuo avvitamento su sé stesso, ricco di splendidi sample e dotato di grande freschezza. Venetian Snares è fondamentalmente un punk che si riesce ad appassionare anche al jazz, ed in questo senso l'apertura di 'Abomination Street' è quanto di meglio ci abbia mai proposto. Il significato si accartoccia, si smembra, e non rimane che una forte soggettività.
Michele Casella