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. drones
Warren Burt
Harmonic Colour Fields
<CD> Pogus Productions
Un'ampia descrizione tecnica del disco in questione viene fatta da Warren Burt all'interno del piccolo booklet che accompagna l'artwork: si tratta di annotazioni preziose ed esplicative che mostrano il percorso creativo intrapreso dal musicista nella composizione dell'album. Attraverso lo scritto scopriamo che questi pezzi sono figli degli esperimenti di drones realizzati da celebrità come La Monte Young, Charlemagne Palestine, Hal Budd e dallo stesso Burt. Non resta dunque che dilungarsi sugli "effetti" di queste lente progressioni armoniche, ottenute usando un minimo di struttura melodica e tecniche ricche di immaginazione. In 'Portrait Of Erv Wilson', ad esempio, vengono utilizzati i concetti dell'aritmetica pre-pitagorica, sfruttando movimenti marcatamente scanditi e percettibili non solo a livello uditivo, ma tanto più a livello emozionale: un senso di sgomento e un momento di totale introspezione. Tali soluzioni musicali sono state immagazzinate anche dall'industria cinematografica, che ne ha fatto ampio uso nel decodificare sensazioni e linguaggi meta-sonori. Un'esperienza anche visiva dunque, tanto da aver ispirato Warren Burt anche nel titolo: il 'Colour Field' si riferisce infatti alle opere dei pittori minimalisti degli anni sessanta e settanta, ai quali il musicista si è sentito particolarmente vicino. L'idea per un pezzo può dunque arrivare dalle situazioni più diverse, come accade per 'Adjacencies', scritta in un letto d'ospedale ad Amsterdam sotto l'effetto della morfina ed in cui l'osservazione uditiva si fa ancor più alterata sebbene ancora lenta a ben poco melodica. Un album scopertamente avventuroso, per viaggi ai confini della mente.
Michele Casella