15.03.06 Amy e Klara, machinic male - dicta.
Come scriveva Pasolini, 'noi non abbiamo un corpo, noi siamo un corpo'. L'accettazione di questo principio in una società che tradizionalmente separa mens e corpus modificherebbe tanto i tabù sociali quanto quelli linguistici. Cambiando il corpo, infatti, cambierebbe anche la percezione della volgarità nel linguaggio parlato. Con Amy e Klara Marc Bolhen esplora questo principio attraverso il linguaggio sintetizzato. I corpi in questione sono due scatole rosa, due macchine, dotate di voci femminili prodotte da software di sintesi 'text to speech' e di riconoscimento vocale. Quando l'una inizia a parlare, l'altra risponde, ma la loro inclinazione è verso il litigio. Una parola volgare segue l'altra e l'esito è imprevedibile. Numerosi sono gli esempi di artwork basati sul 'text to speech', come A Soap Opera for Imacs, Chant o Virologic Conditioning, ma la scelta di questa sfera linguistica rende originale il lavoro di Bohlen. Se infatti il linguaggio sintetizzato ha raggiunto un alto livello di naturalezza, tanto da essere confuso con quello umano, esso è in genere molto selettivo e funzionale, privo di intonazioni e di elementi superflui per la comunicazione. Il fatto che due macchine litighino e si offendano rende lo scambio più veritiero e, secondo l'autore, offre un esempio più realistico di quelle che saranno le interazioni in un futuro condiviso da uomini e macchine.
Valentina Culatti