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Stuttgarter Filmwinter
21.01.05
18th Stuttgarter Filmwinter.
Giunto ormai alla maturità, ossia alla diciottesima edizione, lo Stuttgarter Filmwinter è uno dei festival cinematografici internazionali che da tempi non sospetti ha affiancato alla selezione di opere filmiche un'altrettanto nutrita sezione di opere di narrativa elettronica. Suddivisa in tre sezioni (installazioni & performance, offline e online) questa sezione ha ospitato lavori selezionati fra le centinaia di proposte giunte agli organizzatori, con una notevole percentuale delle stesse provenienti dal territorio circostante. Le installazioni sono state collocate nell'ampia Württembergischer Kunstverein, da poco convertita ad esposizioni di media art grazie ai nuovi curatori Iris Dressler e Hans D. Christ, e hanno offerto un panorama sufficientemente vasto di temi e tecniche contemporanee, spaziando dalle installazioni video ('Pitt Bull Germany', quattro canali con altrettanti silenti ragazzi della Bochum suburbana) ai microrobot ('ELF - Electronic Lifeforms', piccole creature elettroniche alimentate ad energia solare) alla sound art ('Sound Installation no.1', un semplice hack che collegando le uscite alle entrate di un amplificatore per home theatre permette di ascoltarne gli stridenti segnali elettrici, o 'G-Player', la performance di un misterioso e falso apparecchio per ascoltare i suoni rilevati dai satelliti in orbita). Al centro di quest'edizione c'era senz'altro un'attenzione particolare alla 'tutela delle differenze culturali' in uno scenario globale che tende a schiacciare inesorabilmente le diversità. In tal senso le opere presentate hanno contribuito a sottolineare aspetti della realtà quotidiana diversi da quello che viene giornalmente propagandato da televisione e mass media in generale. 'Ting Wo Shuo', per esempio era un'installazione video di Liu Wei e Amy Zi, fatta di cinque interviste a persone abusate dalle autorità cinesi per motivi umanitari, che hanno reagito con altrettante petizioni, o (T)error di Robert Praxmarer, un videogioco che permette di agire nel ruolo di George W. Bush, Osama Bin Laden o Tony Blair, scansando fisicamente le armate avversarie e distruggendo, invece i civili, collezionando dollari e petrolio per passare al livello successivo. Fra i lavori online vanno infine ricordati 'Decision-Helper' di Melanie Wein, una sorta di moderno oracolo per email, 'Slikari Putuju', un diario di performance pittoriche giornaliere in luoghi pubblici, 'Every Environment Is Text-Rich #4' di Brooke A. Knight, una sintesi grafiche di diverse webcam, 'Blogbot' di Alex Dragulescu, una resa letteraria automatica e graficamente ricca di un blog e 'Stop Motion Studies - Series 13' di David Crawford, piccole sequenze rese con tecniche di stop-motion.





ELF - Electronic Lifeforms
I piccoli robot di ELF - Electronic Lifeforms cinguettavano e compivano piccoli movimenti all'interno di questi contenitori di vetro, come piccoli esemplari di ibridi metà organici (nel concetto) e metà digitali (nella realizzazione). Completamente autonomi grazie all'energia solare rappresentano per noi in qualche modo 'esseri viventi'.





G-Player, Brand
Il fantomatico G-Player, ossia global player, era un apparecchio nominalmente in grado di far ascoltare le frequenze rilevate dai satelliti in orbita. 'Sintonizzandolo' su un determinato satellite il suo attento 'dimostratore' mostrava come latitudine e longitudine coincidessero con quanto ascoltato in quel momento.





Blogbot, Alex Dragulescu
Blogbot era la trasformazione di un blog personale sulla guerra dell'Iraq in un pezzo di letteratura automatica, generato a partire dal suo materiale, con l'aggiunta di più livelli: uno 'fumettistico/testuale' e uno grafico di animazioni tratte da videogame di guerra. Il risultato è un elaborata memoria degli avvenimenti descritti.





Terror, Robert Praxmarer
Il videogioco (T)error ha amaramente divertito molti visitatori, in quanto la loro presenza rilevata da una telecamera e convertita in silouhette interagiva con i restanti elementi del gioco (carri armati, aerei, civili). La guerra in questo videogioco è descritta dalla prospettiva di chi la avversa, con tutte le sue assurdità.





Slikari Putuju
'Slikari Putuju' descrive il viaggio da Belgrado a Onrid (in Macedonia) di una truppa di artisti che ogni giorno hanno esposto il loro messaggio dipinto in un posto pubblico, dipingendolo su quello precendete. Il sito rappresenta una documentazione indispensabile per quello che altrimenti non di potrebbe ricordare.



FSIS
FSIS è la performance di un collettivo di attori che selezionando a caso delle emozioni le suggerivano ad un attore e ad una persona del pubblico presenti in un'altra stanza che dovevano interpretarle. Il risultato divertente era raggiunto solo con un televisore e una telecamera e due ambienti separati.





Minimal Games
Minimal Games era un workshop aperto a tutti in cui si imparava a costruirsi semplicissimi videogame. Particolarmente popolare fra i bambini, offriva materiale disponibile per assemblare e programmare l'interazione, evidenziando come pochi pulsanti e lucine possano far scattare il nostro immaginario in men che non si dica.