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Bitmirror, Tobias Grewenig
17.12.04
Bitmirror, lo specchio in ASCII del sè in movimento.
La granularità delle immagini in cui vengono utilizzati caratteri ASCII al posto dei pixel ha insite numerose caratteristiche peculiari. Dall'estetica retro' dei primi tentativi di grafica simulata dei primi calcolatori elettronici (RTTY-art e Digital Mona Lisa), al loro ruolo visuale per sintetizzare le tag dei primi gruppi di cracker, fino alle recenti reinterpretazioni di celebri video (ASCII Rock) attraverso una loro codifica automatica, che attraverso l'uso dei caratteri testuali rendendone ne rende intuibili i tratti fondamentali. L'uso di tool che usano il testo per foggiarlo nell'immagine che descrive (Text recontextualizer), o che semplicemente convertono i pixel in caratteri (ASCII-O-Matic), contribuiscono a queste sperimentazioni, che cristallizzano una forma espressiva capace di sfruttare in maniera sostenibile le risorse della macchina e, allo stesso tempo, si lega alla macchina stessa nella forma visiva sintetizzata. Bitmirror di Tobias Grewenig è un'installazione interattiva, in cui l'ASCII usato per codificare le immagini dei fruitori riprese da una telecamera rappresenta una scelta precisa, che rende profili ed espressioni di chi vi si specchia degli eteri agglomerati di simboli. Una resa macchinica e vicina alla nostra concezione di elaborazione artificiale del reale. Storicamente successivo alla celebre hasciicam di Jaromil, i cui principi sono stati successivamente inclusi nel software libero Freej, questo progetto aggiunge alla resa in ASCII una deformazione basata sulle leggi di gravità che fa fluttuare i simboli rendendo ancora più liquida questa 'visione della macchina'.