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.art 28.04.03 Net Art Open 2003, il curatore virtuale. Il ruolo del curatore nel selezionare ed enfatizzare i lavori di una mostra è così indispensabile? E soprattutto, nella libera infinita accessibilità e interconnettività online delle opere elettroniche, quanto senso hanno le 'restrizioni' imposte da chi è deputato a tessere le fila di un tema? Sono gli interrogativi aperti a cui Arthur X Doyle, 'director of virtual curating' dell'Irish Museum of Modern Art ha impugnato, rispondendo per il secondo anno con una interessante e in parte provocatoria iniziativa. Giunto alla sua seconda edizione, infatti, il Net Art Open, è una mostra in cui ogni opera proposta viene accettata, senza riserve. La qualità dei lavori sottoposti nell'anno precedente è stata più che discreta riscuotendo un indiscusso successo e stavolta sono ben 178 i lavori presenti con una gradevole ecletticità nei temi e nelle tecniche adottate. Quest'innovativo approccio alla curazione introduce quest'anno un ulteriore elemento, lasciando agli artisti stessi il compito di segnalare a loro volta un'altro progetto giudicato come eccellente. Fra in nomi più conosciuti che hanno aderito all'iniziativa: Tamara Lai, Gina Czarnecki, Gregory Chatonsky, Valery Grancher, Agricola de Cologne, Thomson & Craighead, Abe Linkoln, Reynald Drouhin, Shirin Kouladjie, 6168.org / Peter Horvath, Michaël Sellam, Kate Armstrong e Andrej Tisma. |